Uscita dalla matita di uno dei grandi protagonisti del fumetto italiano, Guido Crepax, di recente la creatura più sexy dei cartoon degli anni Sessanta, la bellissima Valentina dai capelli a caschetto, si è reincarnata… nelle tre dimensioni della ceramica policroma. A modellare la nuova, bellissima versione d’artista della celebre e immortale eroina di Crepax è stato uno scultore siciliano da tempo stabilizzatosi a Milano, Paolo Cassarà, che ha fatto delle linee giocose e suadenti del Pop, mescolate alla raffinata eleganza di un liberty rivisitato in chiave contemporanea, la sua principale cifra stilistica, ben prima che il neo-Pop, o il Pop-surrealismo di ascendenza americana, diventasse un’etichetta buona per qualsiasi palato. I suoi personaggi prediletti sono quasi sempre donne e ragazze, realizzate in terracotta o in resina, dalle linee sinuose e longilinee e con più d’una ascendenza orientale, per certe influenze tipicamente manga che hanno sempre contraddistinto le sue opere.
La Valentina di Cassarà ha esordito tra l’estate e l’autunno del 2013 a Milano, in occasione delle due mostre dedicate a Crepax (rispettivamente a Palazzo Reale e alla storica galleria Nuages di Cristina Taverna) nel settantesimo anniversario della nascita del disegnatore, e a dieci anni esatti dalla sua scomparsa. E’, quella di Cassarà, una Valentina nuova, e del tutto originale: ripresa nell’atto di specchiarsi, con in in mano l’inseparabile Nikon, indossa lingerie: in una versione è in nero, l’altra in bianco.
Ma com’è nata l’idea di trasformare Valentina in scultura?
“Era una vecchia idea che avevo nel cassetto”, spiega l’artista. “Valentina, così longililenea e filiforme, è sempre stata un po’ il prototipo dei miei personaggi femminili. E tra l’altro conoscevo Crepax fin da quando sono arrivato a Milano, negli anni Ottanta. Amavo i suoi fumetti e sono stato più d’una volta a trovarlo, grazie all’amicizia di lunga data con sua figlia Caterina”.
Ed è proprio grazie a una chiacchierata tra Cassarà e Caterina Crepax, che oggi assieme ai fratelli cura l’Archivio Crepax e organizza le mostre del padre, che è tornata fuori quella vecchia idea di fare una scultura dedicata alla celebre eroina dei fumetti. “Caterina me l’ha proposto, e io ho subito accettato. L’idea di esporla nelle mostre che stavano organizzando su Valentina è venuta fuori solo in un secondo momento”. La Valentina di Cassarà ha più o meno l’età della celebre eroina quando Crepax la creò, nel lontano 1965: all’epoca non aveva ancora 25 anni. Poi, com’è noto, è cresciuta, ha fatto un figlio, è maturata, anche fisicamente: è l’unico personaggio dei fumetti che con il tempo invecchia. Cassarà, però, l’ha riprodotta nel pieno del suo splendore, sebbene con un’aria meno anni Sessanta, un po’ più contemporanea.
E ora? Nasceranno altre replicanti artistiche di Valentina? “Perché no?”, risponde Caterina Crepax. “Mi piacerbbe fare una mostra con diverse interpretazioni d’artista del personaggio creato da mio padre”.