Dagli Stati Uniti è arrivata una sentenza storica per la fotografia on line, condivisa, in buona o cattiva fede, da giornali e social network senza rispettare l’attribuzione del diritto d’autore. Dopo tre anni di una furiosa battaglia nei tribunali, infatti, il fotografo haitiano Daniel Morel (nella foto in alto, un suo ritratto eseguito dal fotografo Karl Melander) ha ottenuto un risarcimento-record di 1,2 milioni di dollari da due major dell’industria della fotografia come Getty Images e AFP (Agence France-Presse), colpevoli di essersi, secondo i giudici, consapevolmente impossessati e di aver poi rivenduto alcune immagini del terremoto di Haiti del 2010 che il fotografo aveva pubblicato su Twitter. Le foto erano scattate da Daniel Morel ad Haiti dopo il terremoto a Port-au-Prince. In seguito un altro utente del social network, un certo Lisandro Suero, le aveva “ritwitatte” a suo nome. A quel punto le agenzie se ne erano appunto impossessate e le avevano rivendute – senza riconoscere i diritti al suo autore – a molte testate internazionali, tra cui il Corriere della Sera, Washington Post, Liberation, oltre a molti siti web di grandi network televisivo americani come CNN, ABC e CBS (qui sotto, le varie testate dei giornali nelle quali la foto di Morel era apparsa nel 2010). Oggi questa sentenza mette un punto fermo sulla condivisione della fotografia sui social network, e sul successivo utilizzo a scopo commerciale da parte delle agenzie di fotogiornalismo.