Hanno rapito Mao Zedong. Chi sia stato non si sa: forse quelli della mala, forse la pubblicità. Già, la pubblicità: certo è che, per Giuseppe Veneziano, artista neopop con il gusto della provocazione e un talento particolare per far parlare di sé e discutere, fin dai tempi remoti in cui impiccò Cattelan a un albero (e finì in copertina su Flash Art), poi decapitò la Fallaci (e si beccò le ronde dei fanatici islamofobi a picchettare la sua mostra per protesta), quindi mise Hitler in braccio alla Madonna (e si beccò la censura e gli strali dei Vescovi), questa notizia torna a fare una fantastica pubblicità, rendendo la sua figura sempre più rocambolesca e al limite dell’incredibile (della serie: capitano tutte a lui!).
Ma ecco i fatti: dei ladri burloni il 23 maggio hanno trafugato la gigantesca scenografia del gruppo musicale Management del dolore post-operatorio, realizzata da un quadro di Giuseppe Veneziano e raffigurante Mao Zedong truccato come Ronald McDonald, a cui il gruppo aveva già dedicato la copertina dell’ultimo cd. “I fatti si sono svolti praticamente sotto i nostri occhi”, racconta Luca, il cantante del gruppo. “Eravamo in tour a Pavia, la gigantografia era attaccata di fianco al palco. A fine serata, mentre caricavamo gli strumenti sul pulmino, a un certo punto ci siamo accorti che la gigantografia… era sparita! Un vero furto con destrezza. Aggravato dalla mancanza di disponibilità economica del gruppo, che così si ritrova… senza più fondale per i concerti!”.
I musicisti, però, non si sono dati per vinti: hanno postato un appello sulla loro pagina Facebook, chiedendo aiuto al popolo della rete, per… ritrovare il maltolto. Ed ecco che è partita una curiosa la trattativa: “Sono cominciate ad arrivarci delle foto della gigantografia, attaccata al muro di una camera. I rapitori ci hanno assicurato che l’opera stava bene…”. Ma, a questo punto, è arrivata anche la richiesta di riscatto: “Tutti contro il muro figli di puttana”, hanno scritto i rapitori, cui non deve far difetto l’ironia. “Questa è una rapina, è la rapina collettiva. Esprimo la volontà di far tornare a casa Mao a patto che a fine tour, come solennemente promesso, torni tra le mie mani con allegata maglietta del tour. L’indirizzo dove rispedire Mao vi sarà comunicato a tempo debito”.

Insomma, un vero e proprio rapimento per ottenere un… riscatto: la stessa gigantografia, a fine tour, più una maglietta del gruppo. L’azione di uno squilibrato? Una provocazione un po’ sopra le righe? O piuttosto l’insano gesto di un gruppo di fans sfegatati? E poi: fans di chi, dei Management o di Veneziano? “Non so, forse di tutti e due”, dice il cantante del gruppo, che ammette di aver ceduto al… ricatto dei folli fans, e non riesce a nascondere il divertimento per questa bizzarra vicenda. “In fondo, vuole dire che la collaborazione tra noi e Veneziano ha funzionato, se spinge dei ragazzi a voler a tutti i costi possedere la riproduzione del suo quadro per avere la sensazione di possedere un… pezzetto del nostro gruppo attaccato in casa”.

E Veneziano? Cosa ne pensa, di questa strana vicenda? “Avevo già subito un furto dei miei quadri, tempo fa… si vede che sono davvero un artista che va a ruba!”, dice. Poi aggiunge: “Certo, a volte mi sorprendo io stesso, più ancora degli altri, delle cose che capitano quando ci sono di mezzo i miei quadri…”. Vedremo come finirà la cosa. Quel che è certo è che, quando c’è di mezzo Veneziano, non si rischia mai da annoiarsi…