Nell’estate del 2014, una donna li aveva presi a martellate, convinta di dover scacciare il malocchio (a suo dire, gliel’aveva raccomandato uno sciamano). Oggi, Adamo ed Eva, i due nostri antenati in gesso policromo che il duo artistico Urban Solid distribuiscono per la città al calar della notte, lasciando sorpresi i cittadini all’alba per quella comparsa inaspettata ai lati di portoni, sui ponti del Naviglio, sotto quelli delle Tangenziali o agli angoli delle strade, sono finalmente tornati a far compagnia ai milanesi. Questa volta, però, non sono più i classici Adamo ed Eva nudi, coperti solo da una foglia di fico: si tratta infatti di una loro versione… assai più moderna.
Gli eroi del duo Urban Solid ora vestono, infatti, i panni di supereroi come Flash, Wonder Woman e Hulk. Un divertissement? O una concessione al gusto dei tempi, allorché l’arte ha riscoperto e fatte proprie, in ogni salsa, le fisionomie dei supereroi americani? Forse un po’ entrambe le cose. Ma certamente anche un segno di ironica e divertita destabilizzazione visiva e intellettuale, visti i tempi che stiamo vivendo: mentre tutta l’Europa, infatti, si militarizza e si angoscia per la sicurezza dei propri cittadini, il duo artistico sembra volerci ricordare che si può anche sorridere di argomenti drammatici e “pesanti” come la paura, il sospetto dell’altro, la sicurezza individuale vuoi contro la criminalità o il terrorismo.
“Tempo fa”, ricordano i due artisti, “avevamo già messo un Superman a Parigi. Era una riflessione sul destino dell’uomo (post)moderno, costretto a calarsi nei panni di un supereroe per far fronte alle sempre maggiori difficoltà della vita contemporanea. Ma oggi, visto quello che sta succedendo nel mondo, il lavoro ha preso anche una piega più politica, pur mantenendo un profilo fortemente ironico e giocoso. I supereroi che abbiamo piazzato, non a caso, proprio alle porte di Milano, possono infatti essere letti come ironici protettori della nostra sicurezza. Protettori un po’ inutili, certo, più decorativi che altro, e paradossalmente immobili, proprio loro che sono abituati a saltare e a volte anche a volare, ma pur sempre protettori…”.
Piazzati sotto i ponti dei cavalcavia proprio alle strade di “ingresso” a Milano, i supereroi degli Urban Solid sembrano infatti le ironiche e immaginarie personificazioni di “guardiani” privati della nostra sempre più incerta e traballante sicurezza individuale, in mancanza di punti fermi e di fiducia in quelli che si trovano, o si dovrebbero trovare, nella realtà “vera”.
Innocui, certamente, nel caso di attacchi terroristici o di imprese criminali che potrebbero svolgersi, davvero, a pochi passi da loro, ma più che mai presenti, a livello immaginifico e visivo, coi loro colori forti e la loro presenza fisica nella città, incuranti del traffico, del caos, delle sparate populiste dei politici e del vociare sempre più confuso della quotidianità. Come le erme dell’antica Grecia, raffiguranti il volto di Ermes e collocate sui crocicchi, o lungo le strade cittadine, o ai confini delle proprietà private per invocare la protezione di Ermes sui viandanti e sui cittadini, anche i supereroi degli Urban Solid, sorta di moderni telamoni destinati a portare sulle loro spalle le sofferenze del mondo intero, sembrano avere il compito, col sorriso sulle labbra e l’aria pacifica e ottimistica, di fare da ironico e gioioso parafulmine alle paure e alle angosce del viandante contemporaneo.
A.R.