Una collezione all’insegna della luce, del rigore, del colore. È quella che Giulia Marani, giovane stilista emiliana e figlia d’arte (è figlia del patron del tessilifico Marex, Angelo Marani), ha presentato all’ultima settimana della moda milanese (ottobre 2015), intitolata “Sunrise”. La particolarità? È che si tratta di una collezione “d’artista”. A collaborare con lei, infatti la giovane stilista ha chiamato per l’occasione un’altra mente creativa già ben conosciuta nell’ambiente dell’arte italiano, la pittrice abruzzese Ester Grossi.
Il risultato? Un mix di colori, linee, trasparenze, colori, bagliori, forme semplici e regolari, per una collezione che ha stregato gli addetti ai lavori. “Essendo una collezione nata per la primavera/estate 2016”, spiega Ester Grossi, “abbiamo deciso di incentrala sul tema della luce, partendo dal mio progetto realizzato per Artefiera 2015 dal titolo Lumen. Il titolo Sunrisederiva dal fatto che la “nostra luce” voleva richiamare appunto l’alba, una luce soffusa, bagliori colorati. Per questo motivo abbiamo usato forme riconducibili ai simboli legati al culto del sole e degli astri, presenti negli antichi dischi ornamentali delle donne abruzzesi dell’VIII secolo a.C.”. Un omaggio alla tradizione, dunque, frutto di una ricerca storica oltre che formale, ma realizzato con coloro accesi, freschi, allegri, che gettano un occhio al pop e alle cromie del design postmoderno. “Avendo lavorato sul tema della luce”, spiega ancora l’artista, “abbiamo usato tessuti trasparenti che lasciano intravedere il fluo sottostante, dettagli di lamine fluo termosaldate su maglieria ad intarsio, colori “solari” e tessuti laminati”.
Giulia Marani, del resto, non è nuova a operazioni del genere. Già in passato, la giovane stilista aveva creato collezioni legate alla creatività di altri giovani talenti, come Nicola Torcoli, Andrea Tonellotto, Giulio Zanet. Un approccio creativo (e produttivo) che ha una lunga tradizione alle spalle (pensiamo al connubio tra molti artisti delle avanguardie storiche con stilisti e case di moda, e alle infinite contaminazioni reciproche tra arte e moda: da Diaghilev, ai futuristi passando per i celebri abiti surrealisti di Elsa Schiapparelli), ma che oggi sembra un po’… fuori moda. Gli stilisti tendono infatti a rubare idee agli artisti, e a sostituirsi a loro, ma assai raramente ne cercano la collaborazione. Speriamo che grazie anche a iniziative come queste, il connubio tra artisti e creatori di moda torni a essere una pratica comune e abituale.