di Angelo Crespi.
Tu prode grande Vittorïo Sgarbi/
tutti i più celebri artisti ardi/
li sfondi, li ferisci al primo tocco/
dente per dente e occhio per occhio.//
La tua splendida lingua, la favella/
pare sì educata dalla crusca/
la tua chïoma flüente, corrusca/
è del leone forte criniera bella.//
Tiziano, Bernini, Carracci, Lotto/
Ed anche Artemisia, fin Canaletto
Uno dopo l’altro li metti sotto//
Da sera a mane fin quando nel letto/
Giacer ti vai stravolto e cotto/
Non smetti d’arte di pensare retto.
Il tuo parlar esatto
Di trojan sardanapal supposto
Ti fe’ dalla camera esser deposto.
*caudato: Variante del sonetto in voga XIV secolo, ai 14 canonici versi si aggiunge una “coda” o più code, solitamente costituita da un settenario in rima con l’ultimo verso della composizione, e un ulteriore distico di endecasillabi in rima baciata.