Che Putin non sia molto amato fuori dal suo paese, è cosa nota. Le sue leggi omofobe, la sua politica autoritaria e l’aggressività delle sue forze di polizia lo hanno reso la pecora nera di tutta l’opinione pubblica occidentale. Da qualche tempo, però, anche la comunità artistica ha cominciato a muoversi per protestare contro la sua politica anti-gay, che in Russia sta provocando, come effetto collaterale, sistematici pestaggi e violenze ai danni degli omosessuali. L’ultima nata delle iniziative anti-Putin è quella di una brava artista mantovana, Annalisa Venturini, già nota per aver realizzato, con impeccabile tecnica iperrealista, le sculture di alcuni clochard e per averle poi collocate per la strada, a Mantova, a tal punto somiglianti a persone in carne ed ossa da aver provocato proteste e polemiche da parte di qualche… benpensante.
Ora, però, la Venturini ha messo la sua arte iperrealista (imparata facendo bambole d’artista) al servizio… della causa anti-omofoba. Con la realizzazione di una scultura in silicone che assomiglia in modo impressionante proprio al Presidente russo. Con una particolarità: che la posizione, l’espressione, i gesti del simil-Putin in silicone denunciano chiaramente… le tendenze sessuali del soggetto: che richiamano certi gesti ed espressioni tipicamente gay (non manca neppure un po’ di rossetto sbavato).

Non a caso, la scultura (già ospitata, con grande successo, al Festival gay-lesbo di Torino, e in seguito a Milano, in una serata organizzata all’hotel Westin Palace dal giovane imprenditore Francesco Pellegatta, da tempo impegnato nelle lotte contro le discriminazioni anti-omosessuali e contro le violenza di genere) si intitola nientemeno che… “Pouting”, dall’unione del cognome del Presidente russo e la parola “outing”.
“Ho pensato di realizzarla”, dice la Venturini, “dopo aver visto dei filmati in cui si vedono i pestaggi ai danni degli omosessuali in Russia. Le leggi di Putin sono oscene, e vorrei che il Presidente russo si vergognasse per la sua ignobile crociata. Per questo, ho spedito l’immagine della mia scultura ovunque: a capi di Stato, parlamentari, intellettuali in ogni parte del mondo. L’ho mandata anche all’Ambasciata russa in Italia, ma per ora non ho ricevuto risposte”.
D’accordo con lei il giovane imprenditore, che si augura che tutti coloro che sono contrari alla politica omofoba di Putin condividano la foto di Pouting col rossetto sui social network. “Spero di vedere migliaia di Pouting che dilagano ovunque sui social network di tutto il mondo… fino a che Putin non capirà che la sua politica è sbagliata, ingiusta e anche controproducente”.