Nel 2017, l’artista Piotr Pavlenski dà fuoco (simbolicamente: l’incendio viene spento in pochi minuti dai vigili del fuoco chiamati dallo stesso artista e dalla sua compagna) alla porta della Banca di Francia. Nel 2020, decine di migliaia di persone, che manifestano contro l’odiosa legge sulla “sécurité globale”, le danno nuovamente fuoco, ma questa volta sul serio.
L’arte ha sempre il potere di dare la via, di profetizzare, di offrire soluzioni immaginarie, di mettere “il dito nella piaga”. La legge sulla “sécurité globale”, entrata in vigore il 24 novembre, impedisce a chiunque di filmare le violenze della polizia, ed è un ulteriore tassello della deriva autoritaria in atto in molti paesi democratici europei. Con una legge del genere, movimenti come quello di Black Lives Matter non avrebbero neanche potuto essere innscati, perché la semplice documentazione degli abusi della polizia diventa reato. L’arte deve continuare a profetizzare, a scuotere coscienze, a mettere “il dito nella piaga”. Ad ogni costo.