Da tempo i collettivi hanno vita difficile. L’esasperato individualismo dell’era digitale impone agli artisti di andare sempre in ordine sparso, di non intrupparsi, di cercare e trovare strade individuali e personali per accedere alle “stanze dei bottoni” del sistema dell’arte. Alcuni artisti, però, vanno in controtendenza.
È il caso del gruppo autonominatosi GAS, che riunisce tre artisti di diversa provenienza, ma tutti provenienti dal bacino del Mediterraneo. Due sono donne. La prima, Sadif, è di origine egiziana, la seconda, Gimaka, viene dal Senegal, mentre l’unico artista uomo del gruppo, Alex Caminiti, è messinese. I tre hanno in comune un’ottima perizia tecnica: grande attenzione per il linguaggio figurativo le prime due, la capacità di passare con leggerezza e grande competenza linguistica dalla figurazione all’astrattismo per Caminiti. Se di Caminiti si annoverano già numerose mostre in giro per il mondo, in musei e istituzioni pubbliche di rilievo (dalla Cina al Sudamerica passando per Russia, Giappone, Canada, Usa, e naturalmente in Italia), oltre che molte battute d’asta di ottimo livello, le due artiste di origine africana hanno una lunga esperienza nel mondo dell’arte, ma più per il loro lavoro “dietro le quinte” che da protagoniste. Entrambe hanno infatti esperienze nelle retrovie del sistema artistico: dal restauro di dipinti antichi e moderni di Sadif, alla vocazione pop di Gimaka, entrambe hanno anche alle spalle esperienze di lavoro “sotto copertura” per artisti già molto affermati. L’operazione di GAS è quindi un atto di coraggio, il tentativo di far emergere il sommerso, ciò che nel sistema dell’arte esiste solo come “professione” anonima, che in questo caso si riprende la scena da protagonista. Una scommessa coraggiosa, che prova a far saltare i meccanismi classici del sistema dell’arte pre-covid, chiuso in categorie che difficilmente avevano la possibilità di mescolarsi rovesciando ruoli e situazioni ingabbiate. In un momento di grande sommovimento e di sempre maggiore fluidità dei ruoli, la scommessa è già di per sé un primo risultato. Primo appuntamento, con una mostra pubblica a Palazzo Zanca di Messina, l’esposizione del collettivo GAS, un trio di artisti internazionali, per poi trasfeirsi a Shanghai nel 2021 e infine approdare alla biennale di Curitiba al Museu Oscar Neymar. La sfida è aperta.