La foto di un ricamo eseguito sul palmo e sulle dita di una mano. È il lavoro con cui Luka Moncaleano, 24 anni, piacentino, ha vinto il DAMprize 2014 per la sezione fotografia e Digital Art. Da sempre abituato a spaziare tra pittura, fotografia, video e installazione, Moncaleano aveva vinto, ancora giovanissimo, la prima edizione del Premio Italian Factory per giovane pittura italiana, sempre alternando pratica pittorica e rielaborazione fotografica digitale.
Oggi, la sua ricerca si muove in maniera sempre più trasversale tra i diversi linguaggi, con un interesse spiccato per le implicazioni sociali e culturali della realtà, in bilico tra stupore immaginativo e realismo onirico.
Il lavoro con cui ha vinto il DAMprize è la foto di una performance realizzata dall’artista partendo da un gioco infantile: “Quando ero piccolo”, racconto l’artista, “con ago e filo tentavo di fare piccoli ricami in un dito, per poi disfarli e ricominciare, il tutto cercando di evitare il dolore o di creare ferite che potessero sanguinare. A distanza di anni la memoria di quel gioco si è ripresentata, riemergendo con il suo bagaglio sensoriale. La performance, attraverso un gioco ormai evoluto, cerca di creare una mappa istintiva del tempo e dei percorsi della memoria, un luogo d’incontro simbolico di diversi momenti del mio tempo”.