MEtoME by Gianluca Marziani + Yael

a cura di Gianluca Marziani
Selezione immagini: Yael (instagram: @martianomy)
Una rubrica di nuova specie, immaginata assieme a mio figlio Yael.
1970-2003… 33 anni di separazione, riassunti nella vicinanza di sguardi sul mondo odierno.
Da una parte la mia percezione del reale, tra formazione hardware ed evoluzione software.
Dall’altra la sua percezione attorno al reale, dentro una cultura software primigenia ed evoluta.
Ogni numero un’immagine d’autore, selezionata nel panorama di proposte su Instagram.
Ogni immagine un’ipotesi creativa, un immaginario con lo spirito del tempo nuovo.
Ogni proposta un artista visivo che agisce nella purezza integrale della lingua elettronica.
MEtoME come lo sguardo privato e domestico della solitudine ragionata
MEtoME come indica l’antagonismo politico del corpo fluido
MEtoME come uno specchio elastico che produce etica dentro la consapevolezza del sé

VOLUME 02: AIDAROBOT
Instagram: aidarobot
www.ai-darobot.com
La seconda segnalazione di mio figlio Yael è una novità epocale che ci traghetta verso il NOVACENE profetizzato da James Lovelock. Si tratta del primo robot ultrarealistico con elevate capacità di elaborazione e costruzione creativa. Ai-Da agisce su un doppio binario che divide il passato meccanico dei cyborg dal futuro organico delle macchine autogenerative: da una parte la nostra protagonista disegna e dipinge, realizza sculture e performance; dall’altra è un’opera d’arte nel suo status identitario, nel suo essere un ibrido non binario con capacità percettive e reazioni emotive.
Il futuro risiede nel margine liquido del presente.
L’attualità come biologia connettiva tra umani e minerali.
L’arte narra nuove storie che ridefiniscono generi e categorie.
Come ha scritto Lovelock: “Scopriremo di essere nel pieno del Novacene quando vedremo nascere forme di vita capaci di riprodursi e correggere gli errori di duplicazione tramite la selezione intenzionale…”

VOLUME 01: HARDMETACORE
L’artista scrive così nella sua presentazione: “feelings interlocking computer imagery”
Mio figlio ha scelto un’immagine densa di azioni e reazioni. Un avatar a specchio che rivela un’identità non binaria, liquida nei processi reattivi, instabile nel modello estetico. L’immagine è una sfida ben elaborata contro la censura digitale e i vecchi moloch di pensiero. Esige un approccio totalmente fluido del nostro sguardo, un diverso processo d’analisi delle radici e dei riferimenti esogeni; solo così possiamo captarne la forza espressiva, i contenuti maturi, la sua dimensione post-museale.