Bonito Oliva in Piazza Navona? No grazie, dice Achille

Bonito Oliva sì o Bonito Oliva no? Qualche giornale l’aveva sparata grossa: sarà Bonito Oliva, avevano detto, a “regolamentare” gli accessi ai pittori di strada per le strade romane. Sì, proprio loro: gli storici caricaturisti, o pittori da cavalletto, che da anni, anzi da decenni, stazionano nelle piazze storiche romane, con cavalletto, colori e tele da vendere ai turisti. Secondo indiscrezioni, infatti, il Comune avrebbe deciso di regolamentare l’accesso ai posti autorizzati nelle piazze romane ai soli pittori che si dimostrassero “all’altezza” di proporre i propri quadri.

E chi poteva essere in grado di decidere meglio dell’Achille nazionale? Ci vuole una commissione, avrebbe deciso la giunta capitolina, presieduta magari proprio da Bonito Oliva, che valuti quali sono i migliori e li selezioni per posti tanto ambiti.

Peccato, però, che avessero fatto i conti senza l’oste: il critico, interrogato in merito, ha declinato l’invito: “Tutto è avvenuto a mia insaputa, non sono stato contattato da nessuno, l’ho letto sui giornali”, ha dichiarato il papà della Transavaguardia. Aggiungendo: “Non credo che io sia la figura adatta a sovrintendere una commissione che selezioni i pittori di strada che partecipano ad un bando per esporre a piazza Navona”. Piuttosto, ha sottolineato, “ci sono a Roma molti giovani artisti di qualità. Perché il Comune attraverso un concorso non offre a loro spazi per degli studi? Come nel caso del Valle bisogna lavorare con chi crea sperimentazione”.

Bravo Achille, ottima idea: perché, in tempi di crisi, il Comune di Roma non offre studi gratis, o a prezzi popolari, agli artisti? E perché non fanno lo stesso anche quello di Milano, e di altre grandi città italiane? Sarebbe già un buon passo in avanti per aiutare un mondo, come quello dell’arte, in gravissima difficoltà a causa della crisi.