Balena spiaggiata a Parigi. Opera del collettivo Captain Boomer, che si ispira a Moby Dick per creare sorpresa e porre domande sull’ambiente

Qualche giorno fa, i parigini si sono svegliati increduli trovando davanti alla Cattedrale di Notre-Dame, proprio sulla sponda della Senna, nientemeno che una… balena spiaggiata di oltre 25 metri di lunghezza. “Incuriosito, mi sono avvicinato e ho trovato alcuni tecnici, vestiti con tute bianche, che esaminavano la bestia”, ha raccontato un passante a Le Figaro. “Mi hanno spiegato che la balena era probabilmente morta quella stessa notte, di esaurimento, a forza di nuotare. I tecnici hanno aggiunto che il fenomeno potrebbe ripresentarsi, dal momento che secondo loro ci sono numerosi esemplari di capodogli nella Senna”. Nel frattempo, un nastro di protezione era stato steso intorno al cadavere della balena, per tenere a distanza curiosi e passanti.

La Balena sulle rive della Senna

Peccato che, a dispetto della verosimiglianza dell’animale e della serietà con cui i “tecnici” della fantomatica “North Sea Whale Association” si relazionavano coi passanti, in realtà non si trattasse affatto di una vera balena, ma di un’opera d’arte, realizzata dal collettivo belga Captain Boomer. Un’opera che vuole disturbare, sorprendere, porre problemi, ma anche sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche legate all’ambiente e al nostro controverso rapporto con la natura e con la fauna.

La Balena a Londra nel 2013

“Una scultura iperrealista, a grandezza naturale, di una balena spiaggiata sulle sponde e sulle rive dei fiumi del vecchio mondo”, la descrive il collettivo sul suo sito. “Un gigante nero con le fauci spalancate, che guarda il cielo. Mute domande per l’uomo in arrivo dal mare. Un enigma dal profondo. Lo spiaggiamento di una balena è sempre stato un evento magico. I villaggi erano tremanti ed euforici quando questo accadeva. Questo è ciò che abbiamo ricostruito. Ma allo stesso tempo”, continuano i membri del collettivo, “la balena spiaggiata è una gigantesca metafora per la distruzione del nostro sistema ecologico. Le persone sentono che il loro legame con la natura è disturbato. Il gioco tra finzione e verità rafforza questo senso di disturbo”.

Ma quella parigina non è la prima “uscita pubblica” della balena del Captain Boomer Collective. Anzi. Già nel luglio del 2013, il collettivo aveva piazzato la sua balena a Londra, sulle spiagge del Tamigi, in occasione del Greenwich and Docklands International Festival; erano quindi intervenuti sulla Playa de los Arenas a Valencia, in Spagna, sempre nel 2013; poi ancora su una spiaggia a Scheveningen, in Olanda, e su un’altra a Ostenda, in Belgio, per approdare infine a Duisburg, in Germania, e a Rennes, in Francia, nel 2016, in occasione del festival Les Tombées de la Nuit.

Del resto, il collettivo prende il nome proprio da uno dei personaggi, seppure minori, del più celebre romanzo marinaro della storia, Moby Dick: quel Captain Boomer della baleniera Samuel Enderby, che ha perso un braccio proprio a causa della balena. Nato nel 2008 e formato da oltre venti persone, tutte con specifiche mansioni (c’è l’ufficiale in capo, l’Ammiraglio, il ramponiere, il Primo Ufficiale, il mozzo, il cartografo, ma anche la Sirena, il Pirata, l’Ammutinato, e così via), il collettivo Captain Boomer rivendica la missione di “esplorare i confini tra realtà e finzione”. E, a giudicare dai risultati, ci riesce benissimo.

A.R.