Il Premio Maretti si rinnova. E punta tutto sull’estero. Una giuria di alto livello, per metà italiana e per metà internazionale, segna la svolta di un premio che in questi anni si è fatto conoscere per non aver mai sposato “cause” artistiche di parte, tenendosi sempre equidistante dalle piccole lotte fratricide tipiche della piccola provincia italiana.
Oggi, con la sua tappa cubana del 2014, il Premio si affida a una triade curatoriale di tutto rispetto per l’Italia (Laura Cherubini, Eugenio Viola, Giacomo Zaza), arricchendosi nel contempo di tre curatori cubani di ottimo livello: primo fra tutti Jorge Fernández, curatore della Biennale de L’Havana, assieme a due altri critici conosciuti a livello internazionale, Caridad Blanco e Israel Castellano. Quindici gli artisti invitati, in un mix che vede presenti un po’ tutti i linguaggi dell’arte. Per l’Italia una scelta variegata che va da Luigi Presicce, a Francesco Jodice, a Ra Di Martino a Goldiechiari.
