Quei ciarlatani presuntuosi chiamati “critici”

I don't know anyone _bassa

“Fra tutte le categorie, detesto in modo particolare quella dei pittori. In parte, naturalmente, perché è quella che conosco meglio ed è ovvio che uno può a maggior ragione detestare ciò che conosce a fondo. Ma c’è un’altra ragione: I CRITICI. È una piaga che non sono mai riuscito a capire. Se io fossi un chirurgo famoso e un signore che non ha mai preso in mano un bisturi, che non è medico né ha mai neppure ingessato la zampa di un gatto, venisse a spiegarmi gli errori di una mia operazione, cosa si dovrebbe pensare? Lo stesso succede con la pittura. È singolare che la gente non si renda conto che è la medesima cosa e benché rida della presunzione del critico di chirurgia, ascolta con un incredibile rispetto quei ciarlatani.

Francesco Bonami, Terzero Dia, 1985, olio su tela, cm 210x190.
Francesco Bonami, Terzero Dia, 1985, olio su tela, cm 210×190.

Si potrebbero ascoltare con un certo rispetto i giudizi di un critico che abbia dipinto qualche volta, anche se tele soltanto mediocri. Ma anche in questo caso sarebbe assurdo, poiché come può essere considerato ragionevole un pittore mediocre che dà consigli a un buon pittore?”.

Ernesto Sabato, “Il tunnel”, Feltrinelli.